aggiornato il 08/08/2025 alle 11:43 da

Un terzo Policlinico per la Puglia: accordo tra Università LUM, Regione e Ospedale Miulli

Puglia, policlinico di Acquaviva

Da oggi la Puglia può contare, di fatto, su un terzo Policlinico. È stato infatti firmato ad Acquaviva delle Fonti, nella biblioteca dell’Ospedale Miulli, un protocollo d’intesa che sancisce l’integrazione tra Università LUM “Giuseppe Degennaro”, Regione Puglia ed Ente Ecclesiastico Miulli in materia di formazione, ricerca e assistenza sanitaria. Un accordo che riconosce all’Ospedale Miulli un ruolo analogo a quello di un’Azienda Ospedaliero-Universitaria, colmando un vuoto storico nell’area metropolitana barese e gettando le basi per un modello innovativo di sanità e didattica integrata. L’intesa, che recepisce i riferimenti normativi nazionali (D.Lgs. 517/1999 e Legge 240/2010), regola i rapporti tra sistema universitario e Servizio Sanitario Nazionale secondo una visione di lungo periodo, fondata sull’inscindibilità delle funzioni di formazione, ricerca e assistenza. L’obiettivo è duplice: migliorare la qualità delle cure e offrire ai giovani pugliesi percorsi formativi e di specializzazione di alto livello senza dover abbandonare la propria terra. Tutte le strutture del Miulli coinvolte nel protocollo diventeranno parte integrante della rete formativa della LUM, ospitando studenti, specializzandi, dottorandi e professionisti in aggiornamento. Il personale sanitario sarà attivamente coinvolto nelle attività didattiche e di tutoraggio, mentre l’accesso alle scuole di specializzazione sarà programmato sulla base dei fabbisogni regionali, con la possibilità di attivare contratti aggiuntivi finanziati dalla Regione. Gli specializzandi parteciperanno direttamente all’attività assistenziale sotto la guida dei tutor, ma senza essere impiegati per colmare carenze strutturali di organico. Per il presidente del CdA della LUM, Emanuele Degennaro, l’accordo rappresenta il coronamento di un percorso avviato anni fa insieme al Miulli, e ora riconosciuto e sostenuto dalla Regione con piena consapevolezza strategica. «La Regione Puglia – ha affermato – ha compreso che non si trattava di un progetto limitato nel tempo e nelle risorse, ma di un programma di sviluppo del sistema dei servizi legati alla sanità regionale, pensato e realizzato sulla base di una chiara visione. Ampliare numericamente e qualitativamente la disponibilità di servizi assistenziali territoriali ed integrarli in un più ampio contesto di crescita delle attività didattiche e di ricerca è il mezzo per offrire maggiori opportunità ai cittadini e, al contempo, ai giovani che desiderano formarsi nelle discipline medico-sanitarie senza dover lasciare la Puglia». Degennaro ha poi richiamato uno degli obiettivi più sentiti dell’ateneo: contrastare il fenomeno della mobilità forzata degli studenti e dei ricercatori, che spesso abbandonano il Sud in cerca di opportunità altrove. «Costruire ed ampliare un sistema integrato tra formazione, ricerca e attività assistenziale è il modo più efficace per trattenere le intelligenze, offrendo servizi migliori ai cittadini e reali prospettive professionali ai futuri medici. Se vogliamo ambiti di eccellenza sanitaria – ha aggiunto – non possiamo prescindere da una collaborazione organica tra sistema pubblico e operatori privati. La Regione ha scelto di impegnarsi in questa direzione. Oggi aggiungiamo un tassello al futuro della nostra terra e dei nostri giovani». Nel modello delineato, l’Ospedale Miulli assume il ruolo di Azienda Sanitaria di Riferimento in assenza di un Policlinico universitario, diventando polo d’eccellenza dove si fondono cura, formazione e ricerca. Il sistema organizzativo previsto si articola in Dipartimenti ad Attività Integrata (DAI), strutture che riuniscono in sé tutte e tre le funzioni cardine, consentendo una programmazione condivisa e un costante monitoraggio degli esiti clinici, didattici e scientifici. Fondamentale, in questa prospettiva, è anche il potenziamento della ricerca, che il protocollo promuove in maniera congiunta tra Università, Miulli e Regione, anche attraverso l’accesso a fondi regionali, nazionali ed europei. Le attività scientifiche potranno beneficiare di protocolli specifici e prevedere l’attivazione di posizioni di professore straordinario finanziate dalle aziende sanitarie, per rinsaldare il legame tra sapere accademico e pratica clinica. Non meno rilevante è il coinvolgimento della LUM nella programmazione sanitaria regionale. L’università sarà formalmente chiamata a offrire pareri e contributi nella definizione delle politiche di ricerca biomedica, innovazione organizzativa e sviluppo dei modelli di cura. Un passo decisivo verso una governance integrata della sanità, capace di rispondere in modo coordinato alle sfide presenti e future. Soddisfatto anche Mons. Domenico Laddaga, Delegato del Governatore del Miulli, l’accordo firmato oggi «rappresenta il raggiungimento di un obiettivo importante: integrare formazione universitaria e attività clinica in modo virtuoso, per garantire al paziente cure sempre più qualificate e offrire ai futuri medici un percorso formativo di eccellenza, ancorato alla realtà sanitaria del territorio».

© Riproduzione riservata 08 Agosto 2025

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