aggiornato il 19/08/2014 alle 7:29 da

‘Into thin words’ – Like a little disaster fa tappa a Polignano a Mare

Michael Kargl still from Object of Desire 2014. Application and softwere for Apple devicePOLIGNANO – Il progetto itinerante LIKE A LITTLE DISASTER fa tappa a Polignano a Mare dal 20 al 31 Agosto occupando il settecentesco Palazzo Ventura. Sempre alla ricerca nomade di nuovi contesti e display, il progetto individua, riattiva e occupa spazi architettonici – senza alcuna preclusione o categoria che chiude ed esclude – convertendoli temporaneamente in dispositivi di trasmissione di pensiero, in alloggi provvisori di miraggi. muovendo dalla duplice idea che sia l’arte a “fare” il luogo e non il contrario e che l’esperienza artistica possa offrire modello di dialogo alternativo con la complessità del reale.
Le opere di “Into thin words”, quasi tutte appositamente realizzate per l’occasione, intrecciano e contaminano il linguaggio visivo con quello testuale e orale, stimolando il visitatore ad un “riposizionamento” nei confronti dell’opera, lo trasformano in lettore, uditore, interlocutore.
Dalle opere si ricava una sensazione di annullamento delle frontiere tra l’immagine e la parola attraverso il sovrapporsi e l’affastellarsi delle funzioni metalinguistiche. Le opere si interrogano sulle imminenze e le discrepanze tra parola e immagine, soprattutto per svelare la loro relazione: gli elementi linguistici e narrativi che l’arte offre ai “criteri” dell’occhio e i meccanismi della sua traducibilità verbale.
Immagini, testi e parole danno voce diretta al continuo tentativo degli artisti di costruire mondi estetici e linguaggi personali, di stabilire necessità formali proprie, di fabbricarsi una nuova realtà.
“Into thin words” tenta di stabilire un dialogo tra dodici artisti di diversa estrazione e nazionalità che pur operando con pratiche e poetiche molto diverse, affrontano tutti e su vari livelli “metodi” in cui le parole, le frasi, le locuzioni – e le i loro frammenti – possono essere significati e significanti di un’opera; la “parola” può procurarsi un dimensione ben più potente del suo contenuto quando viene potenziato da una dimensione grafica che ne moltiplica le prospettive.
Parole leggere che saltano, sfuggono, che creano legami fatti da ammassi sedimentati, frammenti, sbozzi, tentativi, e ibridi che permettendo al visitatore di ricreare la propria esperienza umana ed estetica e di rinnovare la facoltà d’immaginare diversi modi di interpretare e abitare il mondo.
L’allestimento è concepito come un percorso in cui le opere si pongono in una posizione di confronto e scontro le une dalle altre, esse si distinguono e si riconoscono inventando un itinerario che mette in evidenza affinità e contrapposizioni alludendo metaforicamente ad un dizionario dei sinonimi e contrari.
La pratica curatoriale di L.A.L.D.  prende le mosse da una forma urgente e diretta di indagine composta da un’incompiutezza concettuale intenzionale che contemporaneamente nasconde e mostra le sue stesse premesse. In un momento in cui tutto sembra dover essere semplicemente chiaro, visibile, spettacolare, quantificabile e condivisibile,  “Into thin words” lascia irrisolti alcuni punti, tentando la via di una trama dialettica che possa consentire esperienze soggettive differenti elaborate individualmente. In questo contesto aporetico il visitatore possiedono assoluta libertà di azione, non importa quanto l’esperienza possa essere disorientante e alienante.

– In mostra sarà esposta l’installazione collettiva POLIWORDS, realizzata durante il laboratorio tenuto dall’artista Bartolomeo Migliore in collaborazione con Awer e coordinato da Cinzia Cagnetta (Galleria Omphalos) dall’11 al 17 Agosto. Il laboratorio è stato concepito come un viaggio-esplorazione all’interno dei lemmi, dei nomi delle locuzioni e delle voci del territorio polignanese. Poliwords è parte di PerseVisioni, il contenitore multidisciplinare organizzato dall’Associazione Culturale Bachi da Setola di Polignano a Mare e giunto alla settima edizione.

– L.A.L.D. ha inoltre piacere di presentare Nontiscordaardimé, primo volume della collana “L’erbolario” di Lia Cecchin. La collana prende forma dall’azione dell’artista di scansire l’ultima pagina letta del libro che le persone presenti all’evento hanno con sé in quel momento. Vol.I Nontiscordardimé è stato realizzato in data 12 giugno 2013 a Torino in collaborazione con progetto.host. Il volume è stato stampato e rilegato a Torino, 2014 da friendsmakebooks.com.

© Riproduzione riservata 19 Agosto 2014

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