aggiornato il 14/05/2025 alle 10:23 da

Bandiera palestinese fatta rimuovere durante il passaggio del Giro d’Italia

PUTIGNANO – Il sindaco Michele Vinella ha commentato la notizia della bandiera palestinese, esposta su un balcone privato e fatta rimuovere dalla Polizia, durante il passaggio del Giro d’Italia di ieri. “In merito a quanto scritto nel post sulla bandiera palestinese esposta e poi ritirata, a seguito di un confronto con la Polizia di Stato, ritengo necessario ribadire con fermezza che Putignano è e deve rimanere una città libera, un luogo in cui poter esprimere il proprio pensiero e la propria opinione. Questo siamo sempre stati e dobbiamo rimanere, nel pieno rispetto dell’art. 21 della nostra Costituzione. E questo è ancor più necessario quando si tratta di situazioni che non ci possono né devono lasciare indifferenti come la situazione palestinese. Rispetto all’episodio descritto, avvenuto in un giorno complesso e delicato per le forze dell’ordine in termini di gestione, controllo e prevenzione della sicurezza sul territorio, sono dispiaciuto per l’accaduto perché a Putignano l’operato della Polizia di Stato non ha mai interferito con la libertà di espressione, anzi ha sempre contribuito a che questa venisse garantita con la sicurezza di tutte e tutti. La nostra Città, in primo luogo nelle sedi comunali e negli spazi pubblici, è sempre aperta a chiunque voglia confrontarsi su qualsiasi tema, incluso quello del delicato conflitto Israelo-Palestinese, così come è anche avvenuto nel recente passato. Putignano è una Città aperta e libera, e continuerà ad esserlo”. Sulla vicenda sono intervenuti anche i Giovani Democratici di Puglia: “Quanto accaduto a Putignano in occasione del passaggio del Giro d’Italia rappresenta un fatto gravissimo, che non può passare sotto silenzio. Un cittadino è stato costretto dalla polizia a rimuovere dal balcone di casa una bandiera della Palestina. Non un simbolo di odio, ma un gesto di solidarietà verso un popolo martoriato da mesi di bombardamenti e violenze. Riteniamo inaccettabile che in uno Stato democratico si possa impedire, con la forza pubblica, l’espressione pacifica di un’opinione. Non esiste alcuna norma che vieti di esporre bandiere da un’abitazione privata. Nessun regolamento, nessuna ragione di “opportunità televisiva” può giustificare un intervento di questo tipo. Siamo di fronte a un atto di censura preventiva che mortifica la libertà d’espressione sancita dalla nostra Costituzione. Chiediamo che venga fatta piena luce su quanto accaduto e che vengano chiarite le responsabilità di chi ha ordinato o eseguito questa imposizione arbitraria. La solidarietà verso la Palestina non può e non deve essere messa a tacere con la repressione. Ci uniamo alla voce di chi, in queste ore, ha denunciato questo abuso e ribadiamo che continueremo a esporre quella bandiera finché non cesseranno le bombe e non tornerà la giustizia. Difendere la libertà di espressione oggi è più urgente che mai”.

 

© Riproduzione riservata 14 Maggio 2025

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