PUTIGNANO – E’ durata appena due giorni la proposta avanzata dal Consiglio d’Istituto del liceo scientifico-tecnologico “Ettore Majorana” di Putignano di chiedere un prestito alle famiglie degli studenti che fra poche settimane affronteranno gli Esami di Stato. Il dirigente ha motivato la richiesta con l’impossibilità di pagare i commissari d’esame a causa delle ristrettezze di cassa. Dal Ministero è arrivato solo un acconto di 30mila euro ma in totale per le commissioni servono 47500 euro. Agli studenti è stato quindi chiesto di compartecipare alle spese con 145 euro a testa, da restituire all’arrivo del saldo da parte del Ministero. A stoppare in fretta e furia la provocazione del liceo guidato dal Preside prof. Pietro Gonnella è stato però il Ministero della Pubblica Istruzione che lunedì mattina, dopo essere venuto a conoscenza dell’iniziativa per mezzo della stampa regionale, ha inviato un’ispezione nella sede del liceo ed in un comunicato ufficiale ha diffidato il dirigente scolastico dal chiedere soldi ai genitori “creando un inutile ed infondato allarmismo”. Il liceo putignanese noto per altre provocazioni (la wc-card per regolarizzare l’accesso ai bagni, gli sms ai genitori sulle assenze ed i ritardi degli studenti, ed il regolamento sull’abbigliamento a scuola) oggi è messo sul banco degli imputati per una questione che ha meritato la ribalta nazionale. Particolarmente dura è stata la reazione di Lucrezia Stellacci dell’Ufficio Scolastico Rgionale che ha parlato di “assurdità” in merito alla proposta e di “procedura irregolare”. Sullo stesso tono, seppur più diplomatico, il commento del Capo Ispettore Tecnico dell’Usr, Donato Marzano, arrivato di buonora lunedì presso il Majorana: “Sono qui per conoscere ed avere motivazioni dirette dalla scuola sulla vicenda – ha detto a Fax l’ispettore – ho ascoltato la direzione, gli insegnanti ed anche i rappresentanti degli studenti. Stamattina sto acquisendo la documentazione e le dichiarazioni dei protagonisti, la fase successiva sarà la valutazione nel merito, verificare cioè se la scuola si rifà ai canoni di legittimità e soprattutto se la situazione è collegata ad un bisogno effettivo”. Autonomia scolastica sì – dice l’ispettore – ma nel rispetto delle regole e la delibera di avvio di una richiesta di prestito per gli Esami di Stato, seppur in presenza di una sofferenza di cassa, “non esiste nelle norme amministrative”. Dal canto suo, il preside del liceo prof. Gonnella, ci ha spiegato così la singolare proposta: “La nostra era solo un’idea, l’abbiamo presentata agli studenti che si sono detti contrari, a questo punto tutto si è fermato. Questa poteva essere una soluzione per una maggiore serenità”. Bocciata la proposta, resta il problema: dal 2004 (unica eccezione nel 2009) il Ministero – secondo quanto riferito dalla scuola – non ha versato il saldo per i commissari d’esame, ed è stata la scuola a pagare i docenti facendo ricorso ai risparmi accantonati, quest’anno però non sarà possibile.
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