aggiornato il 13/11/2013 alle 16:34 da

Soluzione tedesca per i cani, protesta contro il sindaco

canilePUTIGNANO – Le dichiarazioni rilasciate dal sindaco De Miccolis durante l’assemblea generale dell’Apa (Associazione Provinciale Allevatori) e riportate integralmente sul settimanale Fax attualmente in edicola, hanno creato molto scalpore. Il sindaco si è infatti dichiarato a favore della soluzione tedesca: abbattere i cani che non vengono adottati entro 6 mesi. Anche se in Italia questa soluzione è comunque inattuabile perché esclusa espressamente dalla legge, l’opinione espressa dal sindaco ha provocato la veemente reazione di protesta degli animalisti. Sull’argomento è intervenuto anche il Movimento Schittulli con un comunicato che pubblichiamo qui di seguito:

Il Movimento Politico Schittulli, consapevole di quanto sia importante ottimizzare le risorse dell’amministrazione pubblica, è altrettanto conscio di quanto sia rilevante che l’intera collettività, a partire dal primo cittadino che la rappresenta, si faccia promotrice della “civile convivenza” tra gli uomini e non solo, anche tra questi e gli animali.

Recepiamo perciò come un ennesimo passo falso – o meglio vogliamo augurarci che si tratti semplicemente di una gaffe – l’assurda dichiarazione con cui il Sindaco, solo pochi giorni fa, esprimendo la sua personale opinione riguardo alla situazione del randagismo nel nostro paese, ha affermato: “non ho mai nascosto la mia propensione alla legge che in Germania, che non credo sia meno civile dell’Italia, impone, se non vi è l’adozione entro sei mesi, l’abbattimento dell’animale”.

Sappiamo quanto la grave recessione che colpisce la Nazione complichi e renda sempre più difficile la vita di chi gestisce la macchina pubblica e ci rendiamo conto di quanto sia difficoltoso per un primo cittadino trovare di questi tempi, mano a mano che la competizione elettorale si avvicina, una comunione di intenti con i propri collaboratori per un percorso che si fa sempre più corto, inficiato d’altronde dalla possibilità di non avere un prosieguo. Ma che persino i “cani” diventino il “capro espiatorio” di una gestione fallimentare e non positiva dell’attuale amministrazione, è a dir poco inaccettabile, a maggior ragione poi, se la soluzione dell’abbattimento degli animali, già promosso in altri paesi, viene per di più presentato come “esempio di civiltà”.

Potremmo pensare che la frase che ci ha tanto colpito sia derivata dall’approfondimento di qualche opera dell’antropologo francese René Girard il quale, come è noto, ha sviluppato un’intera teoria sul meccanismo del capro espiatorio, con implicazioni che vanno dalla psicologia, all’antropologia, alla sociologia, alla filosofia e alla religione.

Gravissimo tuttavia, a nostro avviso, è pensare di poter risollevare le casse del Bilancio comunale – “quello che non possiamo sopportare sono i costi di gestione, troppo alti. Al momento il canile ci costa 160mila euro l’anno” ha aggiunto il Sindaco – ponendosi in netto disaccordo con la normativa vigente in tema di randagismo. La LEGGE 14 agosto 1991, n. 281 (Legge quadro in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo) al punto n.1 (principi generali) recita: “Lo Stato promuove e disciplina la tutela degli animali di affezione, condanna gli atti di crudeltà contro di essi, i maltrattamenti ed il loro abbandono, al fine di favorire la corretta convivenza tra uomo e animale e di tutelare la salute pubblica e l’ambiente”. Al punto 2, poi, in merito al“Trattamento dei cani e di altri animali di affezione” aggiunge: “I cani vaganti ritrovati, catturati o comunque ricoverati presso le strutture di cui al comma 1 dell’articolo 4, non possono essere soppressi”, e al punto 4, in merito alle competenze dei comuni ribadisce: “I comuni, singoli o associati, e le comunità montane provvedono al risanamento dei canili comunali esistenti e costruiscono rifugi per i cani, nel rispetto dei criteri stabiliti con la legge regionale e avvalendosi dei contributi destinati a tale finalità dalla regione”.

Guardando alla situazione italiana, a noi certamente più vicina rispetto a quella della “civile” Germania, affiorano in ogni dove gli esempi di Comuni che hanno ridotto drasticamente i costi derivanti dalla gestione dei canili, facendo della promozione e dell’incentivo all’adozione, nonché di un’accurata informazione preventiva sulla gestione degli animali domestici, la loro arma vincente per contrastare il problema del randagismo. Una scelta questa sì che, a nostro parere, risulta non solo più oculata, ma soprattutto di gran lunga più civile rispetto alla drastica soluzione dell’“abbattimento” che, come crediamo, fa correre un brivido lungo la schiena di tutti!

Ci sembra troppo semplice e assai scontato, infine, in un periodo di “fame” come quello che stiamo attraversando, cercare di aumentare il consenso “togliendo il pane” ai cani e offrendolo viceversa a titolo di “promozione elettorale” ai “civili cittadini”! Sarebbe meglio, a nostro avviso, che per il futuro si valutino con maggiore circospezione le effettive abilità dei governanti nel ridurre concretamente gli sprechi, nel gestire le priorità e nel ricercare le strade più opportune per ridimensionare la contribuzione fiscale che pesa sul cittadino. Tutto questo, ovviamente, nel pieno rispetto della legge dello Stato! Nostro malgrado, ci sembra che l’attuale amministrazione di Putignano proprio da tutti questi argomenti cerca costantemente di distrarre l’attenzione.

Putignano, 11 novembre 2013
Il Coordinamento del Movimento Politico Schittulli

IN FOTO ALCUNI CANI OSPITI DEL CANILE DI PUTIGNANO

© Riproduzione riservata 13 Novembre 2013

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