aggiornato il 26/08/2010 alle 10:14 da

La pubblicità sfratta l’albero

PUTIGNANO – Riceviamo e pubblichiamo: 

“A proposito della denuncia dell’ Associazione CITTADINANZATTIVA, comparsa su FAX del 21 agosto, sul tema dell’invasione di tabelloni pubblicitari nel centro urbano ed immediata periferia, dobbiamo segnalare che, nello spazio antistante il Palazzetto dello Sport sul Viale Cavalieri di Malta, recentemente, forse per porre un freno all’eccesiva presenza di verde a Putignano, è stato abbattuto un albero di tiglio, dei tre prospicienti il marciapiede, per piantarvi, in sua vece, i bulloni, le lamiere e la plastica di un enorme tabellone pubblicitario. Chi ha autorizzato questo scempio? Non si poteva almeno chiedere ai cittadini che abitano lì vicino, in mezzo ai palazzoni di cemento, se avessero più a cuore l’albero o la pubblicità?

Gli altri due alberi che, invece, stringono lo stesso tabellone, nonostante l’abbandono e le pur drastiche capitozzature degli anni scorsi, pervicacemente si ostinano a voler sopravvivere e, con i loro sfrontati (o sfrondati?) rami e foglie, competere con il tabellone, rischiando di metterlo in ombra. Pertanto, nei giorni scorsi si è resa indispensabile  un’ulteriore magistrale, quanto radicale, capitozzatura fuori stagione, nella speranza di aiutare i due tigli duri di comprendonio a sloggiare pure loro.

Chi ha autorizzato questo nuovo intervento? Ed in nome di quale ragione?

Qualcosa di simile era già accaduto, qualche mese fa, all’Albero di Mussolini, l’olmo piantato sul triangolo di marciapiede al bivio tra l’Estramurale a Mezzogiorno e l’inizio di via Noci, accanto alla fontana, in occasione della morte di Arnaldo, fratello del Duce. Anche lì, pur di rendere visibile un enorme tabellone pubblicitario, è stato fatto barbaro scempio del povero olmo e della nostra memoria storica, al di là delle ideologie e delle adesioni personali.

Certo, sappiamo bene che non si riesce ad affrontare problemi e situazioni ben più importanti (su cui ci riserviamo di intervenire), ma, a parte il fatto che i piccoli problemi, se non risolti, poi diventano grandi, cerchiamo almeno di porre rimedio a quelli piccoli, visto che non si è capaci di affrontare quelli più grandi.

La Segreteria Partito della Rifondazione Comunista

 

 

© Riproduzione riservata 26 Agosto 2010

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