aggiornato il 18/03/2014 alle 9:41 da

Il prof. che insegna Giorgio Gaber

RUTIGLIANO – Prosegue il ciclo di “A scuola con l’autore e con il libro” del liceo “Ilaria Alpi” di Rutigliano. Lunedì pomeriggio, in veste di relatore e, in via straordinaria, di musicista c’era il professor Valerio Capasa. L’incontro è stato reso possibile grazie alla sinergia tra il liceo rutiglianese e la libreria “Odusia”. Ricercatore presso il Dipartimento di Italianistica dell’Università “Aldo Moro” di Bari, saggista, giornalista, docente e grande estimatore di Giorgio Gaber, il prof. Capasa ha spiegato che ritiene Gaber “il più grande scrittore degli ultimi 50 anni” e che “concludo sempre il programma del quinto anno parlando ai miei studenti dell’importanza di Gaber”. Si presenta come un uomo semplice, Valerio, chiamato per nome perché è così che gli studenti rutiglianesi sono subito invitati a fare dallo stesso professore. Un paio di jeans, scarpe da ginnastica, un maglioncino comodo, una chitarra in mano e un sorriso sincero, soddisfatto nel vedere la massiccia presenza in sala. L’incontro si apre con un video-documentario, una ricerca portata avanti dagli alunni chiamati a rispondere alla domanda “Conoscete Giorgio Gaber?”. Secondo la statistica che ne è seguita, circa il 24% del campione intervistato non ha mai sentito questo nome o non ha mai ascoltato una sua canzone. Il prof. Capasa, avendo osservato il video dalla sua speciale postazione, imbraccia la chitarra e, canzone dopo canzone, riesce con successo a far rivivere il ‘Signor G’ spaziando sapientemente fra tutta la produzione artistica del cantautore a partire dalle primissime apparizioni nel 1970. Certo, Gaber lo si può sentire anche oggi, nell’era di internet, nel tempo in cui grazie ad un clic niente è impossibile; lo si può sentire, ma non ascoltare. Questa volta è lo showman Valerio Capasa, non il professore, a mantenere gli occhi degli spettatori fissi su di sé attraverso aneddoti della propria carriera di insegnante o divertendosi a congiungere i più disparati autori della letteratura italiana conducendoli per mano e accordandoli con il pensiero e le intenzioni di Gaber, tenendo così l’orecchio dell’ascoltatore teso come le corde che punzecchia irriverente, rendendosi, oltre a colto conoscitore della produzione Gaberiana, anche un credibilissimo interprete. Durante la “lezione-concerto”, come è stata definita dalla Professoressa Filomena Gagliardi (responsabile di questi incontri), sono stati eseguiti e trattati brani come: “La paura”, “L’odore”, “Far finta di essere sani”, “Le nostre serate” e molte altre, nell’intermezzo, “Libertà” e “Lo shampoo”, eseguiti dal trio composto da Angelica Stea (chitarra), Grazia Anelli (chitarra), Maria Luigia Cappelli (Voce) riuscendo anche a conquistare l’ovazione dei propri compagni di scuola, dimostrando il concetto di appartenenza. “L’appartenenza è avere gli altri dentro di sé” ha ricordato in chiusura il prof. Capasa, citando le parole del poeta nell’ultima canzone in scaletta, “L’appartenenza”.

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© Riproduzione riservata 18 Marzo 2014

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