
“Abbiamo avuto la fortuna di riportare un pezzo pregiato della nostra storia e ora che facciamo? Lo riseppelliamo per rifare una piazza? E’ impensabile. Abbiamo trovato un tesoro e adesso questa ricchezza va tutelata e valorizzata, lasciando l’area a vista e delimitandola con una catena e con dei pannelli esplicativi, in italiano e inglese, che illustrino il significato storico e archeologico del sito. E non si pongano ostacoli di carattere economico tirando in ballo la mancanza di fondi. Per esempio, con il risparmio riveniente dalla minore area da pavimentare, si può tranquillamente attrezzare la zona del bastione. Certo, occorre una variante al progetto iniziale da concordare con la Soprintendenza (e meno male che c’è). Già altre testimonianze sono state occultate per mancanza di fondi. Non possiamo sacrificare la nostra storia ai parcheggi anzi dobbiamo proprio ripartire dal Torrione del Re Ferrante per cominciare a costruire una nuova idea di città, basata sulla valorizzazione dei nostri beni artistici e architettonici, quali attrattori di flussi turistici ed economici. Inoltre, è ora di pensare a una mobilità sostenibile, basata sull’utilizzo di mezzi pubblici efficienti e delle biciclette. Serve una politica diversa, un progetto che porti Monopoli ad essere una città bella”.
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