aggiornato il 21/11/2022 alle 14:14 da

I laboratori di giustizia riparativa

In occasione della VI giornata mondiale dei Poveri, la Caritas diocesana Conversano-Monopoli, in collaborazione con le zone pastorali, ha programmato diversi incontri ed attività per riflettere sulla bellezza ed importanza del farsi prossimi a chi vive un momento di fragilità.

Quest’anno la Diocesi ha voluto coinvolgere la cittadina di Turi nell’affrontare un tema di scottante attualità, ma ben chiaro già negli esempi e nel modo di vivere il prossimo insegnatoci da Gesù Cristo: la Giustizia Riparativa. Il programma turese ha previsto un focus in due tappe sulla Giustizia Riparativa. Presso i locali della Parrocchia Chiesa Madre è stata vissuta e raccontata l’esperienza dei laboratori di Giustizia Riparativa del progetto Ricuci-amo la comunità, a cui hanno partecipato i giovani di Turi, un approccio che considera il reato principalmente in termini di danno alle persone e di “fratture” relazionali che avvengono all’interno di una comunità. Il capovolgimento di rotta consiste proprio nel considerare la vittima del reato al centro delle attenzioni, mentre l’imputato e/o autore di reato alla ricerca di strategie efficaci per fronteggiare i bisogni e le richieste che servono a “riparare il danno”, restituendo “dignità” alla vittima.

Il progetto, promosso dalla Caritas diocesana e cofinanziato da Caritas Italiana con i fondi 8xmille, è realizzato in collaborazione con la cooperativa C.R.I.S.I e con la compagnia teatrale Senza Piume e sinapsi auto produzioni culturali.

Mentre lo scorso anno gli incontri si sono tenuti presso la Comunità ecclesiale di Alberobello, quest’anno la Caritas diocesana ha scelto quella di Turi, proprio perché la nostra cittadina ospita il carcere.

Questo è stato un ben articolato ed interessante progetto, che ha visti coinvolti fattivamente, in laboratori di formazione sul campo, i giovani della Caritas parrocchiale.

Il laboratorio formativo sulla Giustizia Riparativa ha condotto i nostri ragazzi ad impegnarsi su più fronti ed in più momenti:

  1. Esperienza di crescita personale e di comunità, presso la” Casa della Carità” di Conversano, dove i nostri giovani hanno incontrato persone provenienti dall’Ucraina e hanno dedicato un’intera mattinata all’ascolto delle loro storie. Nel pomeriggio, poi, insieme, hanno fatto nascere un trittico, rappresentativo di ciò che loro hanno “sentito”, ascoltando il dipanarsi delle esistenze di queste nuove povertà, presenti nelle nostre comunità. Opportunamente guidati dagli esperti della cooperativa C.R.I.S.I. e dell’associazione culturale e teatrale Senza Piume, i ragazzi e le ragazze impegnati nel laboratorio hanno prodotto diversi testi di scrittura creativa di forte connotazione emotiva.
  2. Incontro presso Casa Gabrieli, a Noci, dove i nostri giovani hanno conosciuto e lavorato con persone con disagio psichico. Anche qui, prima hanno ascoltato i vissuti, poi hanno tutti insieme realizzato una tela enorme, realizzata con la tecnica patchwork. Un imprenditore locale ha messo a loro disposizione tanti tagli di stoffa, di varia tipologia e di diverso colore. Ognuno ha scelto il pezzo che più lo rappresentava. È stata composta l’opera unendo con il filo rosso tutti quegli scampoli di stoffa, a significare simbolicamente che la vita di ciascuno, unita a quella dell’altro, crea un valore unico e dà senso e forza ad una comunità. Questa tela andrà posata in Casa Gabrieli. Anche in questa seconda fase, attraverso un laboratorio di scrittura creativa, i ragazzi e le ragazze, guidati da mediatori professionisti, hanno realizzato testi carichi di significato.

Lo scopo di laboratori, così pensati e realizzati, era di far sperimentare ai nostri giovani cosa significa ascoltare l’altro, mettersi dal punto di vista dell’altro, sospendere o annullare il giudizio: solo così si può comprendere il danno e l’accusa che spesso rivolgiamo agli altri. Solo attraverso l’ascolto empatico si può imparare a comprendere l’altro, con tutto il suo carico di problemi e ad iniziare a praticare veramente la carità evangelica. Un bel banco di prova e una forte esperienza formativa, per i giovani della nostra Caritas, che ,sicuramente ora , opportunamente guidati dai responsabili della Caritas parrocchiale, sapranno mettere a frutto gli insegnamenti appresi, nella vita quotidiana.

Noi sappiamo, oltretutto che tutto questo non sarà solo un  fatto episodico e legato a Turi, per questo abbiamo chiesto al parroco,don Giovanni, come ha pensato di amplificare questo dono della Grazia di Dio all’interno dei luoghi della Diocesi .

“Intendo portare questo progetto all’attenzione dei miei studenti del Liceo Classico Morea di Conversano. Li inviterò a fare un percorso con la Cooperativa C.R.I.S.I., che ha seguito i giovani della nostra Caritas parrocchiale. Quindi, in primavera, li inviterò a vivere un’esperienza forte di condivisione e di comunità venendo a Turi, nel nostro carcere, per conoscere la realtà della pena a seguito di un reato, ma anche una possibilità di giustizia riparativa”.

L’impegno della Caritas e della zona pastorale di Turi per tutto il 2023 sarà quello di promuovere e programmare momenti di condivisione, confronto, incontro ed approfondimento sulle tematiche della Riparazione, del Danno e della Responsabilità, perché ognuno deve avere la possibilità di essere autore consapevole di riparazione del proprio danno.

© Riproduzione riservata 21 Novembre 2022

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