Nessuno ha le chiavi, si dona il sangue nei corridoi
TURI – Donazione del sangue difficile per i soci Fidas di Turi. La giornata di donazione prevista per domenica scorsa ha visto la presenza di problemi organizzativi che hanno costretto molti donatori a tornare a casa senza aver donato. “Nei giorni scorsi – spiega il presidente Fidas di Turi, Michele Troiano – dopo vari e ripetuti colloqui con il capo del personale della Asl di Gioia del Colle, mi è stato promesso che sarebbe stato messo a diposizione un impiegato dell’Asl di Turi, il signor Luigi Valentini, con il compito di aprire e chiudere il poliambulatorio. Ci tengo a precisare che è stato chiamato il signor Valentini perché gli infermieri che in passato hanno svolto questo compito, questa volta si sono rifiutati in virtù del fatto che non avrebbero percepito alcun compenso straordinario. Dopo un ulteriore colloquio in cui ho spiegato al capo del personale che era necessario aprire anche le stanze mediche in cui sistemare i lettini per la donazione, lui mi ha assicurato che un infermiere avrebbe dato le chiavi delle stanze al signor Valentini e che tutto si sarebbe svolto senza intoppi. Ma così non è stato. Domenica mattina, alle ore 7.40, dinanzi alla Asl mi ha accolto il gentilissimo e molto disponibile signor Valentini dicendomi che nessuno degli infermieri gli aveva dato le chiavi perché non autorizzati da alcuna comunicazione scritta. A quel punto, i numerosi donatori presenti, vista l’impossibilità di donare a causa della chiusura delle stanze mediche, sono tornati a casa. Per ovviare all’inconveniente e permettere comunque la donazione, abbiamo deciso di allestire i lettini e l’occorrente per la donazione nella sala d’aspetto della Asl e l’èquipe medica di Putignano si è impegnata al massimo per recuperare il tempo perduto. Dopo circa un’ora siamo riusciti a rintracciare il dirigente Asl che ha autorizzato telefonicamente qualcuno a dare le chiavi delle stanze al signor Valentini. Gesto inutile, visto che la gente ormai donava nei corridoi”. E’ molto amareggiato e deluso il presidente Troiano mentre ci spiega l’accaduto sottolineando come già sia difficile reperire i donatori ed episodi del genere certo non aiutano. “Per ovviare a tali inconvenienti – continua Troiano – non sarebbe più semplice e più logico custodire le chiavi in una teca? Non è concepibile che ognuno si porti a casa le chiavi considerando un locale pubblico come se fosse di sua proprietà”.
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