L’aumento della TARI a Turi ha creato malcontento tra i cittadini, specialmente dopo la notifica delle cartelle a ridosso della festa patronale. La situazione riflette un problema complesso, che tocca sia l’aumento dei costi del servizio sia la questione dell’evasione.
Secondo l’assessore alle Finanze Nicola De Grisantis, il rincaro è dovuto in parte al rinnovo dell’appalto per lo smaltimento dei rifiuti, che ha portato a maggiori costi. Egli ha anche sottolineato che i Comuni sono tenuti per legge a coprire interamente i costi del servizio. L’assessore ha criticato la precedente amministrazione, accusandola di non aver preso misure efficaci contro gli aumenti, e ha promesso un impegno per fermare i rincari dal prossimo anno.
Anche il sindaco Giuseppe De Tommaso ha riconosciuto le preoccupazioni dei cittadini, spiegando che l’aumento è un problema comune a molti Comuni italiani, dovuto all’inflazione, all’aumento dei costi di carburante e smaltimento, e a standard qualitativi più elevati. Ha aggiunto che, a livello locale, l’aumento è legato al rinnovo del contratto con la ditta appaltatrice e alla stabilizzazione del personale, che l’amministrazione precedente aveva già previsto. Il sindaco ha inoltre identificato l’evasione come un fattore aggravante e ha annunciato che l’ufficio comunale si occuperà direttamente di contrastare i mancati pagamenti per alleggerire il carico sui cittadini onesti, invitando tutti a collaborare.
D’altra parte, l’ex sindaca Tina Resta ha respinto ogni accusa. Ha affermato che l’aumento è legato a fattori nazionali e regionali, oltre che al rinnovo di una gara d’appalto che la sua amministrazione aveva preparato. La Resta ha accusato l’attuale giunta di non assumersi le proprie responsabilità e ha sollevato dubbi sulle procedure seguite, citando delibere approvate dalla giunta De Tommaso. Ha anche aggiunto che il contratto con la ditta è stato firmato solo di recente e non è stato ancora nominato il Direttore dell’esecuzione del contratto, figura che dovrebbe controllare la qualità del servizio. Per la Resta, la promessa di combattere l’evasione è una “vecchia barzelletta”.
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