TURI – Sabato sera, nella centralissima piazza Orlandi, il duo della Puglia prima di tutto formato da Vito Lenato e Franco Petrera, si è soffermato, nel corso di un comizio, sull’odissea del Pug e del Pip. L’agognato Piano Urbanistico Generale e il vaneggiato Piano degli Insediamenti Produttivi sono stati paragonati alla tela di Penelope: “Di giorno c’è chi la tesse e di notte c’è chi la disfa”. L’esponente cittadino della Ppdt ha elencato tutti i vari tentativi che si sono succeduti dal 1990 – con amministrazioni di centro, di destra e di sinistra – per rinnovare il vecchio Piano di Fabbricazione del 1975. “Finora il Comune per gli incarichi dati ai vari tecnici ha sperperato circa 500mila euro” per saldare le tante parcella che non hanno prodotto alcunchè nel corso degli ultimi 20 anni. Nel frattempo, racconta Lenato, sono entrate in scena “le lobby del cemento”, le quali con l’avvento dei palazzinari “hanno saccheggiato il nostro territorio”. Tra i principali accusati ci sono “l’assessore all’urbanistica di tutte le stagioni” Franco d’Addabbo e il sindaco Vincenzo Gigantelli. Lenato addebita loro le scelte fatte subito dopo il loro insediamento, quando hanno cestinato di sana pianta il Piano elaborato dall’architetto Renzulli su incarico della giunta De Grisantis, e l’analogo comportamento adottato al tempo dell’amministrazione Stefanachi – con D’Addabbo assessore e Gigantelli capogruppo – quando ad essere appallottolato fu l’elaborato già approvato in consiglio comunale sotto la gestione di Menino Coppi. Passando poi ad analizzare la situazione del Pip, Lenato ha fatto notare che, così com’è avvenuto per il Pug, anche per lo strumento delle aree produttive i soli che sinora se ne sono avvantaggiati sono stati i tecnici e gli avvocati (che hanno incassato, rispettivamente, le profumate parcelle per gli elaborati e le difese in giudizio). A distanza di anni ancora non si è capito il vero motivo per cui la zona Pip, approvata definitivamente in via Casamassima con delibera di C.C. n. 90/1986, sia stata poi dirottata, sempre dai “registi” della giunta Stefanachi, in via Gioia. E siamo all’oggi, con la procedura del project financing che l’anno scorso costò la poltrona all’assessore ai LL.PP. Giuseppe Denovellis.
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